venerdì 4 maggio 2012

Lettera dal Brasile n.4


Nell’ipotesi che le curve di Niemeyer si ispirino alle colline e alla baia di Rio de Janeiro, per quanto affascinanti e seduttive, non riescono a raggiungere la bellezza della città carioca.
Questa occupa il margine occidentale della baia di Guanabara, sviluppandosi per un lungo tratto di costa, della quale, a noi europei, sono ben noti i nomi delle spiagge di Copacabana e di Ipanema. 


La città è in parte delimitata dal mare ad est e dalle colline ad ovest; tenta, alle volte, di colonizzarle – ne è un esempio il grazioso bairro di Santa Teresa -, ma si ha sempre l’impressione che la natura sia più forte, per quanto alti o grandi si possano costruire gli edifici.
 








Dove non arrivano questi, arrivano però le favelas: si inerpicano sui promontori della città, continuando a sorprendere noi turisti.

Arrivando a Rio de Janeiro via terra non si ha modo di percepire lo spettacolo grandioso della baia, ma dalla cima del Corcovado, per l’immancabile foto col Cristo Redentor, la città si presenta in tutta la sua bellezza.
Da lì, non si può non restare impressionati dalla stretta commistione tra acqua, vegetazione, edifici e favelas.
Si ha una visuale a 360°: si distinguono immediatamente i barrios di Ipanema e Leblon, delimitati dal mare e dal lago Rodrigo de Freitas, e la spiaggia di Copacabana, con i suoi alti edifici. 


Ancora, volgendo lo sguardo verso nord si distingue la praia di Botafogo e di Flamengo. Qui, passeggiando nei giardini disegnati da Burle Marx e, superato il Memorial ai caduti della seconda querra mondiale, si giunge al Museo d’Arte Moderna di Affonso Reidy: architettura paulista nella città carioca.
Affonso Eduardo Reidy, MAM - Museo d'Arte Moderna
Affonso Eduardo Reidy, MAM - Museo d'Arte Moderna

























Sempre dall’alto, è possibile riconoscere il Ministério da Educação e Saúde di Costa, Niemeyer, Reidy ed altri architetti: lecorbuseriano, carioca, razionalista? No, paulista secondo Mendes da Rocha.

Lucio Costa, Affonso Eduardo Reidy, Carlos Leão, Jorge Moreira, Ernani Vasconcellos, Oscar Niemeyer, Ministério da Educação e Saúde


Nonostante le nubi, si distingue il celebre stadio Maracanã e il ponte Rio - Niterói, che collega parti opposte della baia.







E’ però sempre la natura, bella e selvaggia, ad offrire lo spettacolo più coinvolgente: il Pão da Açúcar ne è il protagonista indiscusso, ha la fierezza e la compostezza del grande attore di teatro.

Purtroppo non si può avere sempre il sole, così la pioggia non è mancata. Percorrendo il quartiere di Lapa, in cerca di un bar dove riparaci, alla fine di rua Teotônio Regadas, alziamo gli occhi e i colori della scala di azulejos di Jorge Selarón non riportano il sole, ma certamente il sorriso.

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