domenica 20 maggio 2012

Lettera dal Brasile n.5

P. Mendes da Rocha-METRO, Galeria Nova Leme
  
Il barrio di Butantã, come tutta São Paulo, possiede molte realtà differenti. Lasciata la zona della stazione metropolitana e dirigendosi verso la Marginal Pinheiros – una delle due avenidas che costeggiano i fiumi che delimitavano in passato la città – si attraversa Avenida Valdemar Ferreira, una strada del tutto anonima, animata solo da un frequentato boteco.
Proprio per il suo carattere anonimo, non si può non notare una costruzione di limitata dimensione, costituita da due blocchi in cemento armato, completamente chiusi verso la strada e collegati da un ponte, sempre in cemento, ma rivestito con una rete metallica che consente di osservare l’intorno.

P. Mendes da Rocha-METRO, Galeria Nova Leme



P. Mendes da Rocha-METRO, Galeria Nova Leme
E’ la Nova Galeria Leme, progettata da Paulo Mendes da Rocha e dallo studio METRO. “Nova” perché la precedente, realizzata dagli stessi architetti, è stata demolita nel 2011, a sette anni di distanza dalla sua apertura. 
P. Mendes da Rocha - METRO, Galeria Nova Leme

O urbanista de SP é o capital” si legge lungo la strada che collega i due studi di architettura, quasi a ricordare loro la triste realtà in cui verte la città e forse nel tentativo di scoraggiare chi tenta di fare una buona architettura.
Neanche un edificio progettato da un Pritzker Price – premio conferito per la seconda volta ad un architetto brasiliano, la prima fu assegnato ad Oscar Niemeyer – può fermare l’edilizia paulistana.

P. Mendes da Rocha - METRO, Galeria Leme
La Nova Leme, purtroppo, ricorda molto il progetto precedente, ma non lo supera. Quest’ultimo era un volume unico, estremamente chiuso e sempre in calcestruzzo a faccia vista; era semplice, essenziale e di estrema raffinatezza.

Lasciata la Galleria, percorsa Avenida Ferreira e superata Praça Vincente Rodrigues il bairro inizia a mutare aspetto: non più strade ampie e palazzoni, ma ville unifamiliari alle quali si accede da strade alberate e ben curate.

Vilanova Artigas, Casa Baeta
Imbocco Rua Gaspar Moreira in cerca della Casa Baeta progettata da Vilanova Artigas nel 1957 e restaurata nel 1998 dall’architetto Angelo Bucci. Riconoscerla non è facile poiché, come tutte le altre, ha un alto muro che ne impedisce la vista. Chiedo ad una signora e lei, ignorandone l’esistenza, mi dà indicazioni per un’altra casa, descrivendola come “a casa muito fechada!”.

La signora non conosceva la casa di Artigas, ma sapeva perfettamente indicarmi la residenza di Paulo Mendes da Rocha, probabilmente non perché ne riconoscesse la bellezza architettonica, ma, piuttosto, per aver notato l’estraneità di quella costruzione rispetto a tutte le altre.
P. Mendes da Rocha,Casa dell'architetto

Intonacate le une, totalmente priva di rifinitura l’altra, con giardini curati le prime, immersa nella vegetazione spontanea la seconda, ma, soprattutto, tutte sono cinte da alti muri, mentre la residência P. M. da Rocha e Lina C. S. è “aperta”, como quer a Escola paulista.
P. Mendes da Rocha,Casa dell'architetto

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